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Progetto federale

L’attività tecnico-motoria nella scuola calcio: Apprendimento e correzioni” -14 Marzo 2013-

L’incontro-dibattito organizzato dalla nostra società, nell’ambito del progetto FIGC  “Calcio giovanile: Crescere insieme-conoscersi-confrontarsi” si è tenuto ieri sera, alle ore 18.00 in Via di Novoli 91/U.
Ha condotto il prof. Vinicio Papini, responsabile didattico provinciale (nonché tecnico) dell’attività di base del Settore giovanile e Scolastico della FIGC -Delegazione di Firenze-.
Ha coordinato il responsabile della Scuola Calcio “NOVOLI” Salvatore Battaglia.
Presenti: Il Vice Presidente della società Roberto Travagli e gli istruttori della Scuola Calcio: Antonio Panico e Alessandro Cagnoli (2006/’07), Simone Sterrantino(2005), Salvatore Lannino e Andrea Innocenti (2003/’04), Alecsander Likaj (2002) e Michele Vuturo (2000) e Nicola Sciulli ex allenatore 2002. Mancava Giampiero Antonelli (2002) perché impegnato nell’allenamento e Marco Uscelli(2005) per motivi di famiglia.

Salvatore Battaglia ha presentato il prof. Vinicio Papini, indicandolo come il punto di riferimento di ogni istruttore di Scuola Calcio, anche perché Docente dei Corsi CONI-FIGC svolti dalla Delegazione Provinciale di Firenze… Solo qualche anno fa, ai tempi del presidente Giovanni Fringuelli. vice presidente del Comitato Provinciale, poi dimissionario per… “scelta di vita”.
È poi passato ad illustrare il tema della serata: L’apprendimento dei giovani calciatori (emulazione, istinto, esercitazione) e la correzione (quando, come, quante volte, in quale contesto)….

Il prof. Vinicio Papini ha iniziato lo sviluppo del tema sottolineando come si possa e debba parlare di apprendimento sia in ambito sportivo che scolastico…

Apprendimento

Per quello motorio che interessa il nostro settore, si utilizzano

  1. gli occhi (sia nel campo di calcio, che a scuola, sia anche mentre guardano la TV (nel bene e nel male, anche se siamo indotti a parlare della TV solo in senso negativo)

  2. Le parole di chi spiega gli esercizi

  3. L’esercizio stesso, inteso come ripetizione del gesto tecnico-motorio, metodo troppe volte vituperato, ma che ha una sua valenza soprattutto se non è circoscritta a mera (e noiosa) azione ripetitiva, ma inserita in una situazione di gioco, che riproponga il momento “partita”

  4. L’esperienza personale, ai giardini, a casa, a scuola, fuori dall’ambito sportivo e che è molto incisiva perché si sviluppa in un contesto diverso e la interiorizza meglio, perché è molto interessante per lui.

Correzione

Accantonati i sistemi d’apprendimento, arriva il momento della correzione, che assume una veste bivalente:

  1. Correggere il gesto tecnico-motorio sbagliato dall’allievo…

  2. mettere anche in discussione il metodo illustrativo usato, che potrebbe essere stato poco chiaro, inadatto, inidoneo al ragazzo.

    È invece diffusa, tra gli allenatori, la presunzione di sapere tutto….Hanno giocato a calcio, hanno allenato vincendo qualcosa, guardano tanta TV… non gli manca nulla!

Invece bisognerebbe mettersi in discussione, rivedere certi convincimenti, consci che ciò che s’è fatto l’anno scorso o due anni fa, non è detto che vada bene anche quest’anno o l’anno prossimo, a causa della diversità del materiale umano che arriva di volta in volta!
E se nelle Scuole calcio gli addetti ai lavori partecipano ad aggiornamenti, a confronti, in una situazione un po’ più dinamica, nel settore giovanile c’è maggiore staticità!

Come riprendere chi sbaglia? .

1) Intanto evitare il momento che segue l’errore che hanno visto tutti (anche lo stesso giocatore) e che già lo vedono sotto gli occhi di tutti puntati addosso e quindi in grande difficoltà!!!

2) Correggere in una situazione 1:1, cioè a quattr’occhi, lontano dai compagni….

3) Poi tentare di correggere “in positivo”, suggerendo un’altra soluzione che “avrebbe potuto fornire un risultato migliore…” Il ragazzo elaborerà da solo l’errore commesso, acquisterà consapevolezza e saprà operare una scelta diversa quando si ritroverà in quella stessa situazione.

4) Se il gesto non è quanto di meglio si possa vedere (calciando di punta rinvia bene e non tanto preciso, mentre di piatto non gli riesce, sebbene il passaggio venga più preciso), accontentarsi intanto del risultato (efficacia:) cioè di ciò che gli viene meglio in quel momento, poi si affinerà!

5) Se si parla di correzione, vuol dire che c’è un errore… allora: Facciamoli sbagliare!

A questo punto Vinicio Papini ha letto alcuni passi tratti da un articolo dello Psicologo Prof. Vincenzo Prunelli (“Lasciamoli sbagliare”)

- “…Tra un bambino che ha assorbito in maniera passiva cento soluzioni ed un altro che abbiamo portato a creare con il proprio ingegno non c’è confronto. Il 1° avrà tante informazioni che non sa padroneggiare e impiegare per essere creativo, mentre il 2° avrà acquisito la sicurezza per trovarle da solo ed impiegarle secondo la situazione creatasi”

In alcuni Paesi Europei c’è la tendenza alla specializzazione accentuata, che porta a saper fare molto bene, meglio di altri, quell’unica cosa, ma che li manda in difficoltà appena cambia la richiesta! Noi Italiani, conosciuti nel mondo per la nostra creatività, sappiamo adattarci a molteplici situazioni

- “… Nello sport come nella vita un bambino che non sbaglia non cresce, perché lo sviluppo è sperimentazione, scoperta e verifica delle abilità, iniziativa personale, esercizio di creatività, originalità e fantasia, capacità di imparare dalle esperienze e di correggersi, allenamento dell’intelligenza e acquisizione dell’autonomia”…

A volte come genitori, per troppo amore, siamo indotti a togliere dal percorso dei nostri figli, qualunque ostacolo per non farli cadere…Così non li fortifichiamo. Il risultato è che quando sarà cresciuto, non saprà scansare il pericolo e si farà male davvero!

- “…Oggi invece attuiamo un rigido controllo, disapproviamo ogni tentativo che possa esporre all’errore. Imponiamo la nostra soluzione, risolviamo tutto per guadagnare tempo e accettiamo solo realizzazioni perfette…”

- “…Alleniamo la mente, come il corpo, con ripetizioni dell’esercizio, senza permettere l’espressione in libertà del nuovo per la paura di cadere nell’errore. Così cerchiamo uniformità e aderenza alle regole piuttosto che lasciare spazio alla fantasia e alla creatività, caratteristiche fondamentali dell’uomo…”

- “…La fantasia è una potenzialità dell’uomo che va indirizzata, ma poi lasciata libera per permettere lo sviluppo delle capacità innate in ciascuno di noi e non provocare irrequietezza e ribellione”…

- “…L’intelligenza umana si esprime a tre livelli complementari tra loro:

Apprendimento (facile da raggiungere attraverso ciò che si è sempre fatto: Il calcio allena con indicazioni precise e non discutibili).

Critica (ci obbliga ad ascoltare il bambino ed accettare opinioni diverse, forse migliori: Essa potrebbe portare l’allievo a valutare stile e decisioni dell’allenatore).

Creazione (il ragazzo è protagonista attivo del mondo che lo circonda: Questo aspetto potrebbe essere considerato come anarchia, improvvisazione e mancanza di guida con esposizione all’errore ). Creatività, ingegno non sono taali se percorrono solo campi conosciuti e sicuri”…

“…L’autonomia è un modo di vivere e di proporsi che si raggiunge per gradi attraverso prove ed errori. Non deve essere confusa con l’anarchia, ma come forma evoluta di responsabilità. Anche noi adulti dobbiamo aver raggiunto la nostra autonomia, perché nell’educazione non possiamo trasmettere ciò che non possediamo”…

In definitiva la genialità, o tutto ciò che ci distingue dagli altri, va difesa ed alimentata, e non soffocata solo per evitare un errore, anche se qualche cattivo maestro teme che un’attenzione particolare verso chi la possiede, possa non lasciare spazio agli altri”…

In questa direzione Vincenzo Montella ha aperto una strada… riproponendo per gli adulti (navigati professionisti) le stesse cose che adottava per i giovani, incoraggiando una filosofia di bel gioco, anche col rischio di errore fatali, ma ci ha creduto fino in fondo! Sempre in linea con l’allenamento dei piccoli adattati anche i grandi, Vinicio Papini ha ricordato come egli stesso, questa estate allenando i professionisti senza contratto, abbia fatto svolgere il “gioco dello scalpo” per la sua validità anche con gente adulta, che nel frattempo si divertiva lavorando.

Sono iniziati i vari interventi…

Michele Vuturo – Se bisogna evitare di richiamare chi scarta in area, in allenamento però non si deve lasciar correre: va consigliato, guidato a capire la soluzione migliore…
Poiché Roberto Travagli ha avuto necessità di lasciare la seduta, si è incaricato Salvatore Battaglia di porre una domanda a Vinicio Papini:

“A proposito di correzione… Con l’autoarbitraggio si pone il problema della correzione… poiché son ragazzi e non conoscono tutte le regole (e spesso gli allenatori non sono collaborativi: di fronte ad un fallo evidente stanno zitti, inducendo i ragazzi a pensare che tutto vada bene…), non sarà il caso di autorizzare il TUTOR a fischiare ed entrare in campo per spiegare l’errore?

Vinicio Papini - Hai fatto una premessa basilare: gli allenatori! Se l’auto arbitraggio è un metodo adottato, allenato durante la settimana, in partita non sorgeranno problemi. Intanto, Autoarbitraggio vuol dire togliere al pubblico l’elemento contro cui scagliarsi, l’arbitro… Poi bisogna CREDERCI.
Lasciare i bambini liberi di gestirsi, cresceranno meglio e bisogna mirare a questo obiettivo! Se anche subiranno un torto, una contrarietà per un fallo non riconosciuto e ci soffriranno, si abitueranno e si fortificheranno!

Salvatore Battaglia- Per deformazione professionale e per evitare una reazione a catena di falli tollerati che porterebbero poi a farsi male davvero, come è successo ad una nostra squadra l’anno scorso, io d’istinto sono spinto ad intervenire, spiegando ciò che il cattivo maestro non ha saputo o voluto fare….

Vinicio Papini – Non sarà piacevole per l’allenatore “colpevole” se gli si mettono in evidenza le sue colpe, per cui è molto probabile che la reazione sarà ancora peggiore e finirà del tutto la necessaria collaborazione!

Simone Sterrantino . Ho notato che un bambino messo a fare l’arbitro, mentre gioca, non riesce a non fare il calciatore, per cui, pur riconoscendo l’azione come “fallosa”, non si ricorda che in qualità di arbitro deve fermare il gioco…

A proposito di ERRORI… capita di spiegare l’esercizio e che un bambino, sbagli lo stesso, pur mostrando (da una sua spiegazione successiva) di aver compreso perfettamente come avrebbe dovuto fare….

Vinicio Papini È sicuramente un problema legato all’età, per cui non riescono a fare tante cose insieme.

Andrea Innocenti- Una volta ho tolto un mio ragazzo che si comportava male in campo, ma ci sono alcuni posti in cui i ragazzi sono aggressivi e “affamati” con gli allenatori che non intervengono mai. In queste condizioni è impossibile ragionare

Vinicio Papini – Ti sei comportato da persona responsabile…ma ricordate che c’è sempre un mezzo: Comunicare in federazione ciò che succede. Purtroppo c’è l’abitudine di tacere, temendo che le rimostranze possano poi causare l’invio di arbitri avversi o di avere ritorsioni dalla Delegazione …. Siate precisi e circostanziati su eventuali carenze o omissioni, anche riguardo ai giochi pre-partita dei piccoli amici che su larga scala vengono saltati. È scattato l’allarme e da domenica saremo su diversi campi per controllare…
Alle 19.30, dopo aver ringraziato il Prof. Papini per la disponibilità e ripromettendoci di effettuare un prossimo intervento sul campo, la seduta è stata chiusa.

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