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Progetto federale

L’incontro-dibattito organizzato dalla nostra società nell’ambito del progetto FIGC ”Calcio giovanile: Crescere insieme, conoscersi e confrontarsi” che aveva per tema “Ansia da prestazione – Come prevenire, come curare” si è tenuto ieri sera in Via di Novoli 91/U.
Hanno partecipato: Il Delegato Provinciale FIGC, Dr. Roberto Bellocci, gli psicologi FIGC D.ssa Sara Binazzi e Dr. Ludovico Arte; ha coordinato il responsabile della Scuola Calcio “Novoli” Salvatore Battaglia. Partecipanti: Il Vice Presidente Roberto Travagli; i dirigenti: sig.ra Bassi, Mugelli e Guarducci; gli istruttori Marco Uscelli, Fausto Batacchi e Antonio Panico; i genitori: Tedici, Gaschi e Lombardo (2002); Mugnaini, Silli e Zoppi (2006/’07) e un genitore di un’altra società calcistica.
Il Delegato Provinciale Roberto Bellocci ha affermato che il problema è grande e molto diffuso… La Delegazione si adopra per allentare le pressioni sui ragazzi (autoarbitraggio, non richiesta dei risultati sui referti-gara, gironi corti ed incompleti in modo da impedire a giornali e a genitori ambiziosi di stilare classifiche), ma anche i genitori, gli istruttori, i dirigenti devono collaborare affinché i bambini non si sentano pressati oltre misura.

1) Al ritorno dalla partita non fare troppe domande, non entrare in troppi particolari…
2) Non fare confronti con il compagno di squadra, meno bravo e che meriterebbe di giocare di meno: Errore gravissimo, perché in fondo è pur sempre l’amico con cui gioca a calcio….
3) Non toccare le sue figure di riferimento e di comparazione(istruttore, insegnante, arbitro)
4) Ascoltare molto per aiutarli a crescere
5) Condannare comportamenti truffaldini messi in atto per vincere una partita
6) Non alimentare facili illusioni, accettando le lusinghe di società professioniste e sottoponendo i ragazzi a viaggi lunghissimi due-tre volte alla settimana, per svolgere l’attività sportiva

La D.ssa Sara Binazzi: è molto frequente vedere ragazzi che vivono lo Sport ed anche la Scuola sotto pressione e vanno incontro ad ansia o addirittura attacchi di panico!
I punti di riferimento e di comparazione devono trasmettere serenità: parole rassicuranti e comportamenti/espressioni coerenti con quanto si dice in modo da formare un ambiente di vita in comune in cui il bambino si diverta e non soffra…
I bambini digeriscono bene una sconfitta, purché gli adulti gliela facciano vivere correttamente
Se invece, dopo una sconfitta, viene investito da molte domande e richiesta di spiegazioni, il (supposto) divertimento si trasforma in angoscia, in una serie di “esami” che lo mettono in crisi…
Il dr. Arte ha detto che oggi i ragazzi lamentano poco tempo per il divertimento: spesso, per il lunedì, hanno troppi compiti da fare e vengono presi da crisi di coscienza se, per andare in discoteca o con gli amici, hanno trascurano gli studi…
Per i ragazzi che volessero fare calcio è difficile, quasi impossibile che possano recarsi presso una società ed avere l’opportunità di divertirsi, senza essere oberato da una serie di doveri (se a loro si fa perdere il senso del “piacere” a scapito del “dovere” non è più un divertimento), così come un gesto goffo di un bambino che sbuccia la palla, non è mai accompagnato da un applauso divertito, che sarebbe il mondo piacevole che deve circondare il piccolo calciatore, invece…. è asfissiato da un mondo troppo “serio” in cui il piacere è legato al risultato (da perseguire con qualsiasi mezzo) che serve a soddisfare le aspettative dell’allenatore e dei genitori…
L’ansia, per il bambino, è l’agitazione per non trovarsi in un film come vorrebbe lui, vivere cioè il piacere di stare insieme ai suoi amici senza pensare ad altro….
Salvatore Battaglia:” Abbiamo visto come siano tanti i fattori che possono provocare l’ANSIA… ma, una volta che il ragazzo è finito nel problema, cosa si può e si deve fare per aiutarlo?”
Dr. Arte:” Poche parole…Non fare prediche e chiacchiere. Se c’è una difficoltà, coglierla, accoglierla, ascoltarla ed evitare di minimizzare il suo problema, dandogli una pacca o uno scappellotto! Il bimbo si gioca la relazione con l’adulto non a parole ma con i comportamenti che gli rendono l’idea esatta di cosa l’adulto abbia nella testa”
Il Vice Presidente Roberto Travagli, rammaricandosi solo della scarsa partecipazione, ha detto di condividere appieno le idee espresse dagli esperti e che insieme a Battaglia, le ha sempre esposte nelle riunioni delle varie squadre e le ha sostenute con vigore, anche a rischio di perdere qualche giocatore! Fino a che i nostri calciatore non diventano grandi (15-16 anni) a Novoli si persegue l’obiettivo di farli divertire… anche senza fargli pesare richieste…Abbiamo esonerato anche qualche allenatore che si prefiggeva solo di vincere le partite come obiettivo.
Il Novoli può essere orgoglioso di avere alcune squadre, anche avanti in classifica, che vivono serenamente la vita di gruppo e si recano al campo con piacere
Un genitore presente ha esposto il suo problema: Il figlio di 6 anni, circa 2 mesi fa, dopo aver disputato una partita ad alto livello in cui aveva segnato anche due belle reti, aveva chiesto il cambio e da allora non ha più voluto scendere in campo, lamentando forti dolori al ginocchio… Eppure agli allenamenti gioca tranquillamente e sarebbe pronto a continuare gli allenamenti per tutta la sera!
La d.ssa Binazzi ha detto che probabilmente il ragazzo, dopo la brillante esibizione che gli ha procurato riconoscimenti e soddisfazioni, ha temuto di non essere più capace di raggiungere quel livello di prestazione, quindi non entra più in partita per non offuscare il bel ricordo che gli altri hanno di lui…. Quindi il bambino dovrebbe essere aiutato a convivere con la sconfitta, oppure a vivere l’esperienza della partita senza la presenza del genitore, affidandolo magari ad un dirigente o al genitore di un suo amichetto…
Il genitore ha ritenuto l’esperimento impraticabile in quanto “figlio unico”, che difficilmente si staccherebbe dal babbo per andare da solo ad una partita
Il Delegato provinciale Dr. Roberto Bellocci, in chiusura, ha voluto rendere omaggio al segretario della Polisportiva Novoli, Luciano Degli Innocenti, per avere chiesto ed ottenuto (col suo diretto coinvolgimento, che ne ha parlato persino con il presidente nazionale Gianni Rivera) una deroga per un ragazzo, diversamente abile che, avendo perso i suoi coetanei (diventati “giovanissimi”), al fine di permettergli di continuare a giocare con una squadra di età inferiore. L’esserci riusciti è una cosa bellissima(per tutta una serie di problemi legali, assicurativi ecc.) ma il riconoscimento va a chi ha avuto anche solo l’idea di proporla e che ha poi perseguito tenacemente!
Un dirigente della squadra che ha accolto il ragazzo ha dichiarato che all’inizio, di fronte a qualche “spiritoso” che prendeva in giro questo ragazzo, tutto il gruppo è insorto per difenderlo!
Alle 23 la riunione è finita

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